11 Ottobre “ 2° Raduno Regionale del volontariato” il gruppo ha partecipato con una delegazione al raduno regionale svoltosi a Fermo.

 

La cronaca del corriere adriatico del 12/10/09

 

La priorità adesso si chiama messa in sicurezza del territorioNoi siamo una squadra”
La solidarietà che rende forti
Bertolaso fissa i nuovi obiettivi della Protezione civile. Cresce il ruolo del volontariato

Fermo Un trascinatore. Un oratore carismatico che in poco meno di mezz’ora di intervento riesce a caricare i suoi, amalgamare la squadra, indicare la nuova rotta e ringraziare le Marche e “tutti coloro che hanno partecipato alla complessa avventura chiamata Abruzzo”.

Il sottosegretario Guido Bertolaso, indosso l’inseparabile maglione blu d’ordinanza, arriva a Fermo quando già Piazza del Popolo e le vie del centro storico sono praticamente invase dai volontari, che vivacizzano la domenica nel capoluogo della quinta provincia marchigiana, dove si svolge il secondo raduno regionale della Protezione civile.

Arrivano da Ascoli Piceno, Macerata, Ancona, Pesaro-Urbino e da tutte le altre città. Una miriade di tute colorate con bande fluorescenti, una babele di dialetti e di accenti dei tanti volontari, che sfilano sotto un’unica effigie: quella della Protezione civile, l’unica capace di spianare le differenze e rendere tutti concordi nel parlare la stessa lingua, le cui parole chiave sono prevenzione, sicurezza e tanta, tanta solidarietà. Dopo la santa messa al Duomo officiata da Mons. Mario Lusek, la sfilata di volontari dalle vie del centro giunge al Centro congressi di San Martino. Ad attenderla moltissime autorità tra cui il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il presidente della provincia Fabrizio Cesetti, il sindaco Saturnino Di Ruscio, il presidente dell’Anci, Mario Andrenacci, il direttore del dipartimento regionale della Protezione civile, Roberto Oreficini e diversi amministratori degli enti locali e parlamentari.

Ma l’intervento più atteso è quello del Capo. Che parla per ultimo e strappa l’applauso più caloroso. Il suo discorso è una atto di amore per le Marche tanto che, se non avesse puntualizzato più volte di essere un “tecnico” e di “non essere interessato alla politica”, sarebbe apparso come il preludio di una discesa in campo... per la gioia di Ceroni, Ciccioli e Co. che da tempo lo corteggiano.

Bertolaso parte salutando le autorità presenti, tra cui Emilia Zarrilli, “la mia prefetta” perché “sono anch’io cittadino della Provincia di Fermo (la moglie è di Santa Vittoria in Matenano, ndr.). E’ per questo - dice - che sono rimasto stupito quando il Governatore e altri polemizzavano perché nel governo non era presente un rappresentante marchigiano. Beh, ci sono io!”, sottolinea. Il sottosegretario ripercorre i tanti premi ricevuti “per conto di tutti voi”, fa rivolto ai volontari. Ricorda la nascita della Protezione civile, il 7 settembre 2001. “Tanta strada abbiamo fatto da allora. Le polemiche in passato erano sempre sui ritardi nei soccorsi, sulla mancanza di coordinamento. Oggi invece si dà per scontato che i soccorsi siano immediati ed efficienti e le critiche si concentrano sempre sulla mancata previsione e prevenzione dei rischi”.

Ed è proprio questa la nuova frontiera: la prevenzione. “Il problema vero oggi si chiama abusivismo - spiega Bertolaso -. Attenzione però: non parlo di quello che sorge fuori dalle regole, il cosiddetto abusivismo della povertà ma dell’abusivismo permesso, di quelle attività che ottengono licenze e permessi dagli enti pubblici per costruire contro natura”. Secondo Bertolaso la priorità è la messa in sicurezza del territorio. “Dobbiamo essere capaci di prevenire le catastrofi, impegnarci tutti per questo nuovo obiettivo”. I volontari lo applaudono, gli regalano una standing ovation quando lui, sottolinea che “noi siamo una squadra”, che “la responsabilità del futuro dell’Italia è nostra”. Cala il sipario, tutti soddisfatti.

 

Le attività svolte dai marchigiani


Fermo “Risultano attualmente iscritti nel registro regionale delle organizzazioni di volontariato delle Marche 183 gruppi comunali e 117 associazioni di protezione civile, per un totale di 7253 volontari”.

Sono i numeri che ha fornito ieri, nel corso del suo intervento, Roberto Oreficini, direttore del dipartimento regionale della Protezione civile.

Oreficini ha ricordato anche l’attività svolta dal giugno 2008 allo stesso mese del 2009 tra cui l’incendio teatro Vaccaj di Tolentino, molte ricerche di persone scomparse, emergenza mareggiate e idrogeologica nel tratto costiero. “Abbiamo partecipato al terzo meeting invernale del volontariato di protezione civile”.

Senza dimenticare il lavoro fatto all’Aquila a seguito del terremoto del 6 aprile, con assistenza alla popolazione sfollata lungo la zona costiera abruzzese e marchigiana. Oreficini ha anche parlato della convenzione firmata da Spacca e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata per l’assegnazione di attrezzature e mezzi alla protezione civile. “Nel giro di un mese - ha concluso - sottoscriveremo una convenzione con il consolato della Romania in Italia. Tra i nostri volontari ci sono anche diversi rumeni che noi aiuteremo a formarsi per esportare il modello-Marche anche in Romania”.

 

Applausi per gli Opera pop il duo tutto marchigiano che ha cantato anche per Berlusconi e Gheddafi

Spacca: “Siete il nostro braccio operativo”


Fermo Batte forte sul tasto dei valori. Su quello della sussidiarietà in particolare. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca elogia l’operato della Protezione civile. “Nella nostra regione non manca coesione sociale e il merito è di modelli come il vostro, dove il volontariato gioca un ruolo importante”.

Le organizzazioni di volontariato nelle Marche sono articolate in 5 componenti fondamentali: la Croce Rossa Italiana, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze Sanitarie, le varie associazioni di volontariato ed infine i gruppi comunali, tipologia di recente istituzione. “Nel nostro sistema i volontari partecipano con piena autorevolezza anche alle decisioni strategiche e costituiscono quasi sempre il braccio operativo delle amministrazioni locali - dice Spacca -, pronti ad intervenire sia nelle macroemergenze, sia in tutte le altre attività che, pur non essendo emergenziali, costituiscono tuttavia motivo di attenzione per i Sindaci”.

“Ogni qual volta incontro un volontario di protezione civile - prosegue il presidente - so di poter contare su una persona preparata ed organizzata e soprattutto disponibile ad impiegare il proprio tempo libero a favore della sua Comunità. In questi ultimi anni il volontariato è cresciuto sia qualitativamente che numericamente e la dimostrazione di questa crescita si è avuta in occasione della crisi sismica che dallo scorso 6 aprile ha interessato la vicina regione abruzzese. Durante la permanenza in Abruzzo come è nostra consuetudine, abbiamo cercato di renderci utili senza gravare sul sistema locale e nazionale, secondo lo regole che chi interviene in emergenza deve essere totalmente autosufficiente. Desidero pertanto in questa occasione rivolgere un caloroso ringraziamento a tutti i volontari ed ai loro rappresentanti per quanto è stato fatto in tutti questi anni vissuti insieme e soprattutto negli ultimi mesi in occasione del terremoto abruzzese”. Al raduno di Fermo ha partecipato anche una delegazione della Protezione civile abruzzese, omaggiata dall’applauso dei presenti. La mattinata è stata abbellita anche dalla voce degli “Opera Pop”. Francesca Carli, 29 anni di Loreto e Enrico Giovagnoli, 30 anni di Pesaro, che si sono esibiti anche in Libia lo scorso 30 agosto davanti a Berlusconi e Gheddafi, hanno conquistato il pubblico fermano.